domenica 20 luglio 2008

A PROPOSITO DELL'EMERGENZA ACQUA

Le difficoltà registrate in numerosi territori dei Castelli, compreso San Cesareo, nell'erogazione idrica da parte del gestore ACEA, mettono in evidenza le incredibili assurdità derivate dalle scelte politiche ed economiche assunte fin dall'entrata in vigore dell'ATO 2 , e rendono ancora più attuale i principi che le forze della sinistra hanno sempre ribadito: quello che l'acqua è un bene pubblico ed un diritto inalienabile, principi concretizzati
con con l'avvio nel marzo del 2006 della raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico".
Alcuni elementi sono importanti per capire cosa sta succedendo:
diversamente da quello che possiamo immaginare, l'ACEA non è più una società pubblica.
Dal 1998 data della sua entrata in borsa è una società per azioni. Il Comune di Roma detiene il 51%delle azioni, mentre tra gli altri azionisti figurano il gruppo Caltagirone e la multinazionale Suez.
A proposito della SUEZ , è da ricordare che l'alleanza con l'ACEA avviene nel 2002, e nel protocollo d'intesa del 12 novembre 2001 si legge:
"nessuna parte farà qualsiasi annuncio pubblico o comunicato stampa relativamente al presente protocollo o ad uno qualsiasi degli atti ed operazioni che ne costituiscano esecuzione." E' stato in seguito chiaro che si preparavano a gestire il colossale affare derivato dall'introduzione della legge Galli con la ripartizione in bacini idrici.
L'affidamento all'ACEA del bacino ATO 2 avverrà stranamente con un affidamento diretto, senza gara pubblica.
Al momento della firma di convenzione di gestione dell'ACEA ai 108 comuni della provincia, a questi viene accordato il diritto di possedere il 0,000003% del capitale, pari ad una azione, e con questo i comuni vengono esautorati da ogni possibilità decisionale nella gestione del servizio idrico nel proprio comune.
Non solo, ma gli utenti vengono espropriati anche del diritto all'informazione sulle scelte che li riguardano.
All'articolo 12 della convenzione, si legge infatti che Le parti, quindi Comuni e ACEA, dovranno mantenere la riservatezza su tutti gli atti, notizie ed informazioni relative alle altre parti di cui sono venuti a conoscenza durante la sottoscizione del Patto o durante la sua attuazione. La stessa riservatezza va mantenuta in occasione della loro partecipazione in ACEA in ATO 2. Vale a dire: non solo i Comuni non contano più nulla, ma sono obbligati a non fornire alcuna informazione ai propri cittadini.
Veniamo agli investimenti: questi sono suddivisi al 35% a favore dei Comuni e il 65% a favore del Comune di Roma.
Di fronte a maggiori investimenti su Roma, questa gode di tariffe più basse rispetto alla Provincia.
Quali sono i veri motivi della carenza idrica nei nostri territori? Sicuramente l'abbasssamento delle falde idriche
per l'eccesso di antropizzazione rappresenta un serio problema da affrontare, in quanto questo, tra l'altro aumenta le percentuali di arsenico presenti nell'acqua.
Viene però da chiederci: ci sono altri motivi che ci vengono nascosti? Si è investito abbastanza nella provincia? l'emegenza acqua, non può essere anche un modo per giustificare appalti diretti anzichè indire gare pubbliche?
I Comuni interessati prendano atto di questa situazione assurda, apriamo insieme alle istituzioni, ai cittadini e
ai comitati una vertenza generale sull'acqua con l'ACEA, rivendichiamo il diritto all'informazione e alla trasparenza sulla gestione del bene primario per ogni cittadino, lottiamo per il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua.

Daniele Baccarini
del Comitato Federale dei Castellidi Sinistra Democratica

1 commento:

laura ha detto...

il giorno 24 luglio 2008, sono stata ricevuta dal sindaco di San Cesareo, Panzironi. la chiacchierata è durata circa 25 minuti.
il motivo della mia visita è stata una mia passata richiesta circa i rifiuti prodotti dal comune di San Cesareo nell'anno 2007, come disposto dalla legge 39/97.
premeto che la mia lettera protocollata ed indirizzata al sindaco è “sparita” e ho dovuto visitare tre uffici per scoprire che nessuno sapeva della sua esistenza. cosa ancora piu grave secondo la legge il sindaco doveva rispondere in 30 giorni, che si compivano il giorno 25 luglio.
in fine, il sindaco mi risponde che il comune non è in possesso dei dati richiesti, non sa quanti rifiuti produce e cosa. oppure dove vanno, lo sa l'azienda che è Gaia, commissariata e in fallimento da un po di anni. comunque... il sindaco mi vuole tranquillizzare dicendomi che si sta lavorando alla differenziata e che da gennaio entrerà in vigore il porta a porta, organizzato sempre dalla Gaia che dovrebbe unirsi con Ama e Acea... non conosce particolari, ma l'amministrazione attuale è molto sensibile alla questione, a detta del sindaco.
dopo questa chiarificazione il sindaco inizia ad elencarmi una serie di progetti in atto e futuri ai quali tiene moltissimo.
si sta lavorando ad un impianto fotovoltaico su un terreno di uno-due ettari di estensione con il finanziamento di una banca il cui nome non ricordo.
si è chiesto finanziamento per finire tutte le fognature.
si sta facendo una zona verde vicino alla scuola elementare al posto del parcheggio poco pratico e pericoloso per i ragazzi.
si vuole fare un parco nell'attuale bosco, con percorsi a piedi.
si rifaranno tutti i marcipiedi, con panchine e fiori
il sindaco sembra sensibile ai problemi ambientali, tiene ai servizi, al verde e alla mobilità.
A parole.
Aspettiamo i fatti.
le due discariche abusive, quella di amianto sotto la bretella e un'altra, saranno bonificate a partire da sabato 26 luglio. costo 40.000 euro.
tanto per far capire, della discarica di amianto nessuno sapeva niente in comune glielo detto io al sindaco in persona il giorno 25 giugno.
speriamo bene. mi aspetto migliori risposte le prossime volte. la questione della legge 39 / 97 no è finita qui.